sabato 23 agosto 2008

La deriva delle armi facili


Il rapporto tra il possesso di un'arma di fuoco e il gesto di servirsene in un momento di tensione o disperazione è dimostrato "scientificamente".

Senza l'arma a portata di mano molte situazioni drammatiche sfocerebbero tutt'al più in liti con piatti che volano,magari in botte,qualche volta - certo -anche in coltellate.Ma le vittime sarebbero di gran lunga inferiori .

Eppure sembra che avere questi strumenti di morte a portata di mano in casa sia sempre più desiderato,perchè in Italia licenze e pistole sono in aumento.

Solo negli ultimi giorni,una ragazzina a Spezia si è uccisa con la pistola che il padre aveva in casa;a Salsomaggiore un uomo ha ucciso la moglie,la figlia di 19 anni e sè stesso con la pistola regolarmente acquistata;ad Aprilia un tabaccaio ha ucciso dal balcone con un colpo alla schiena un ladro che scappava col bottino di sigarette.Sono episodi diversi - un suicidio,un furto,una crisi coniugale -ma in comune hanno una cosa;che IN UN MOMENTO DI CRISI O DEBOLEZZA PERSONALE(che è normale che capiti a ciascuno),C'ERA UN'ARMA A DISPOSIZIONE NEI DINTORNI.

E proprio perchè siamo una società in "crisi",dove le persone tendenzialmente perdono di più la testa,dovremmo stare attenti alla facilità di reperire armi e tenercele vicine.

Negli USA i ragazzi vanno a scuola col fucile a pompa di papi e fanno fuori una dozzina di compagni e compagne,2 prof e una preside,poi si sparano.

La vita dovrebbe valere di più.Speriamo di fermarci in tempo su questa strada.



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